LE DONNE RACCONTANO…..
Dal grande libro del pane ai racconti di vino
Lorena Fiorini, Nadia Fondelli, Roberta Capanni
Nell’ambito della grande mostra personale di Elisabetta Rogai in Palazzo Vecchio – durante il G20 per l’Agricoltura a Firenze – la presentazione di due libri interessanti, sul pane e sul vino, che ben si intrecciano nei temi posti dall’evento internazionale.
Un parallelo tra nutrizione materiale, il pane e il vino, e nutrizione spirituale, entrambi frutto della fatica dell’uomo, della sua intelligenza, del suo lavoro, citati anche dall’Antico Testamento, pieno di precursori simbolici, collegato alla celebrazione ebraica della Pasqua.
“Il grande libro del pane”autrice Lorena Fiorini abbinato a“Donne del vino in Toscana”, autrici Roberta Capanni e Nadia Fondelli.
Coordina l’evento il giornalista della Nazione Paolo Pellegrini.
Un libro ci rende migliori, ci fa sognare, ci fa essere anche comprensivi. Un libro ci fa innamorare, vivacizza la nostra mente, che spesso, a causa della troppa tecnologia di cui si è schiavi, necessita di ritornare a pensare, ad apprendere,sognare…..
La lettura attiva una sorta di complicità, entrare in un libro….è come intraprendere un viaggio nella memoria dello scrittore proiettata nel futuro, dove la realtà diventa meno concreta, irreale, ma più particolareggiata, tanto da stimolare l’attenzione del lettore permettendogli di uscire dal suo habitat mentale abituale ed entrare verso altri pensieri.
I libri sono stati definiti finestre sul mondo e medicina per l’anima, in effettila lettura,attraverso il contatto fisico con la pagina, rappresenta un’ancora di salvezza tanto da essere usata anche a scopo terapeutico: la biblioterapia, cioè una vera e propria cura, uno strumento di aiuto in situazioni di disagio psicologico e sociale.
Leggere può veramente dilatare lo spazio interiore ed aiutare a ripristinare l’equilibrio, poiché la letteratura, in generale, si rivolge soprattutto al cuore e all’universo di sentimenti ed emozioni, offrendo la chiave per accedere alla propria interiorità.
Le parole salvano sia chi scrive che chi legge, perché raccontano della vita, dell’ambiente che ci circonda e del nostro mondo interno, immergersi nel testo per ricondurre a sé i contenuti del testo stesso.
“Il grande libro del pane” di Lorena Fiorini Newton Compton Editori
Il grande libro del pane, il grande classico della cucina italiana. Acqua, farina e lievito: il pane. Un alimento che affonda le radici in riti sacri e quotidiani, un patrimonio di gusti e saperi.
Il grande libro del pane è un viaggio alla scoperta degli innumerevoli tipi di pane della tradizione italiana: dalla focaccia genovese alle friselle, dalla ciriola romana alla michetta milanese, dai grissini torinesi ai brezel del Trentino Alto Adige. E non solo: pani con la frutta, con la verdura e con i cereali; forme e ingredienti diversi, differenti modalità di lavorazione e cottura.
Un libro, un viaggio nella panificazione Italiana, per raccontare come preparare il pane, dai preliminari alla conservazione, ai diversi modi per panificare e lievitare, da quelli più antichi alle tecniche moderne e innovative.
E poi un ricco indice di ricette che hanno nel pane l’ingrediente principale: antipasti, primi, secondi contorni e dolci per ottenere menu ricercati a partire da un alimento semplice e prelibato.
Un volume completo per ricondurre il pane agli onori che merita, recuperando la dignità del lavoro artigianale, la creatività e la fantasia che, unite all’esperienza, donano un prodotto indispensabile nella vita quotidiana.
Newton Compton ha pubblicato anche i ricettari Il peperoncino, Mele e torte di mele e Le incredibili virtu degli agrumi
Lorena Fiorini – Presidente dell’Associazione Culturale “Scrivi la tua storia” e del Premio letterario “Donne tra ricordi e futuro”
Laureata in psicologia, ha lavorato alla Rai, è presidente dell’Associazione culturale Scrivi la tua storia e del Premio Letterario Donne tra ricordi e futuro. Allieva di Stanislao Nievo, insegna scrittura creativa. E’ capo redattore del Notiziario della Fondazione W Ale, scrive su Mondo Mangiare nella sua rubrica C’era una volta e sul giornale letterario Menabò. Fa parte della FIDAPA BPW Italy fin dal 1995, è stata Presidente della Sezione Roma nel biennio 2013-2015. Tra i libri pubblicati: Vita in campagna, Smarrimento d’amore, Betty, sono Bruno e i ricettari Il Peperoncino, Il grande libro del pane, Mele e torte di mele, Le incredibili virtù degli agrumi, Anche l’olio canta, scritto a quattro mani con Laura De Luca, scrittrice, giornalista. Ha curato, per le scuole, i libri La scuola in cucina, Reconsato a quattro mani,e Piatti tradizionali casentinesi e per la Fidapa i libri La Fidapa in cucina e Sapori e leggende, infine Novelle su novelle. Per ultimo, il romanzo Inventarsi nuovi, Terra d’ulivi Edizioni di Lecce. E’ in via di pubblicazione Questo è scrivere, un viaggio nella scrittura di Stanislao Nievo. E’ tra le ideatrici del Vademecum Capire per salvarsi, uno strumento dedicato alle donne vittime di violenza e distribuito dalla Fidapa sul territorio nazionale.
Per cominciare
È grazie al fornaio, alla sua fatica e alla sua inventiva che resiste
nel tempo e torna nelle case, fragrante e fresco, il pane
tradizionale. La panificazione si è evoluta, oggi si dedica maggioreattenzione alla qualità e all’igiene, le varietà si sono moltiplicate,ma identica è rimasta la fatica del panificatore, mestiereche si tramanda di padre in figlio.
I moderni macchinari hanno senz’altro ridotto la fatica fisica,
ma l’uso sempre maggiore di additivi ha prodotto una lenta e
inarrestabile dequalificazione professionale.
Dall’alimento povero, dal “pane e acqua” dei prigionieri, molto
è cambiato. La preparazione del pane ha subìto un’evoluzione
che ha trasformato le usanze della panificazione. Si è giunti a
forme diversificate, a ingredienti più raffinati, a modalità di
cottura più curate. Negli ultimi decenni l’attenzione si è soffermatasu nuovi principi alimentari, verso la riscoperta di
prodotti tipici locali, su materie prime che conducono all’agricolturabiologica e alle farine integrali. C’è chi ricerca prodottidi qualità e chi riscopre l’arte di fare il pane in casa.
Si è ridotto drasticamente il consumo pro capite in Italia: da
820 g nel 1891 ai 150-200 attuali. Per stimolare gli acquisti i
fornai si sbizzarriscono con forme tra le più varie e con l’introduzionedi materie prime insolite.
Il consumo di pane è diminuito, ma è aumentata la voglia di
ricercare nel passato le tradizioni portate avanti oggi da veri e
propri artigiani che ci consentono di preservare e conservare
un patrimonio legato a saperi, gusti e sapori. È grazie ai 25
mila forni artigianali, ai 150 forni industriali, ai 400 mila addetti,
al loro sacrificio di alzarsi a orari impossibili per intridere
la pasta e modellare filoni, pagnotte e panini, all’abilità e competenza,alla capacità di coniugare passato e presente, tradizionee tecnologia, che i risultati sono quelli di soddisfare i palatipiù esigenti e nello stesso tempo preservare la linea.
Oggi ci troviamo di fronte alla diversificazione nelle forme, alla
varietà di ingredienti, a differenti modalità di cottura, all’impiego
di materie prime sempre più raffinate e tecnologie sofisticate.
L’attenzione è posta sulla riscoperta dei valori tradizionali,
il ritrovamento di antichi sapori, la rivalutazione dei
prodotti tipici, la conservazione di un patrimonio in cui si
vanno a fondere tradizione e tecnologia.
Impariamo a riutilizzare il pane che avanza, tagliamolo a pezzi,
mettiamolo a essiccare al sole, poi riponiamolo con amore in
un sacchetto di tela o di carta e tiriamolo fuori quando le nostre
ricette lo richiedono. Il pane non bisogna buttarlo, mai.
Un tempo, nel mondo contadino, quando si deteriorava e si decidevadi darlo agli animali, veniva prima baciato. La stessa cosasuccedeva se cadeva capovolto. Durante la notte veniva lasciatosul tavolo per le anime del purgatorio. Tutti i prodotti dellaterra dovevano essere utilizzati, niente veniva lasciato a marcirenel campo. Una sorta di religiosa affezione nei confronti delproprio lavoro e nei confronti di madre natura.
Settanta chili di cibo a testa all’anno finiscono nei cassonetti.
Il pane ne fa parte. Si parla di crisi, di difficoltà economiche. E
allora? Facciamo qualcosa, diminuiamo questa cifra allarmante,
impariamo a conservare, invertiamo le cattive abitudini, non
liberiamoci di un bene prezioso che può arricchire ancora la nostra
tavola, che riconduce alla tradizione e alla buona cucina,
alla riscoperta di sapori semplici e genuini e di ricette dimenticate.
Le nonne non buttavano nulla, riciclavano, con amore e
attenzione. Ridiamo il giusto valore al pane. Il pane è storia,
cultura, vita e per ultimo, ma non ultimo, amore.
Lorena Fiorini
Sede operativa: Via Domenico Berti, 8 – 00135 Roma
cell. 3473506000 – 0630600605mail: info@scrivilatuastoria.com
www.lorenafiorini.it – www.scrivilatuastoria.com –www.donnetraricordiefuturo.org
“Donne del vino in Toscana” di Roberta Capanni e Nadia Fondelli – Edizioni C.S.S.
Donne del Vino in Toscana è un libro che indaga sull’essere donna in un mondo lavorativo da sempre ritenuto prerogativa maschile.
Le due giornaliste hanno intervistato alcune delle associate delle Donne del Vino della Toscana che, con i loro racconti, hanno permesso di dar vita ad un libro destinato non solo a chi si occupa di vino.
Cosa è cambiato nel mondo del vino che ha permesso alle donne di essere sempre più presenti e, soprattutto, quanto è cambiato davvero?
Una raccolta di racconti che parla dell’approccio che la parte femminile dell’umanità ha oggi con uno degli alimenti più antichi del mondo.
Le autrici hanno raccolto i racconti che le produttrici, enologhe, sommelier, giornaliste hanno fatto della loro esperienza, delle difficoltà incontrate, della passione, del percorso formativo tra ricordi delle più grandi e l’entusiasmo delle più giovani.
La prefazione del Ernesto Di Renzo, antropologo dell’Università di Roma Tor Vergata, racconta come il vino, per sua natura, sia molto vicino all’universo femminile e come la sua produzione, fin dai tempi più antichi, abbia portato con sé la sfera del magico e l’associazione di simbologie di felicità, benessere, cultura, raffinatezza, rigenerazione, contatto con il divino.
Nadia Fondelli Roberta Capanni
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Giornalista – Press Giornalista – Press