Sono le donne a creare lo scrigno, a mantenere un patrimonio di racconti, quelli della famiglia, del proprio popolo. E’ cultura del nostro Paese evocare memoria storica di luoghi, donare spazio e tempo alle persone che amiamo, incontrare e condividere storie.
E’ in costruzione un luogo speciale, dove mantenere viva la memoria di una società protagonista, che ha saputo collocare al centro il valore delle persone, ha saputo dare valore alle donne, ha spinto per ottenere un mondo migliore. Ritorniamo alle donne dell’unità d’Italia, avevano un compito: quello di far conoscere storie di donne.
Usciamo dal guscio, facciamoci accarezzare dalle parole, ritroviamo il contatto con noi stessi, aiutiamoci a ritrovare l’equilibrio interiore facendo camminare gambe e corpo in accordo. Equilibrio che cercheremo insieme a contatto con la parte più intima di noi, con la natura, traendo ispirazione per i racconti dal passato dove incontreremo le storie, che si assomigliano tutte un po’, di ognuno di noi.
Non cerchiamo una scrittura confessione, cerchiamo una scrittura che sia diffusione delle tradizioni, una scrittura che parte dalla storia della famiglia, si sposta dal personale per diventare la storia di un popolo. Raccontare quello che abbiamo accanto, non far scivolare via le emozioni, non disperdere i fatti, non dimenticare i tratti delle persone, non allontanare la generazione che abbiamo alle spalle. Vogliamo una memoria continuamente ripresa in mano, plasmata di nuovo, configurata, coltivata. Scrivere non per fare bella figura, non per mettersi in mostra, non solo per il valore letterario, ma per costruire qualcosa e lasciarlo da qualche parte, a figli, nipoti, amici, a futura memoria appunto.
Facciamo un passo indietro, diamo valore alle donne in cammino, a braccetto con i propri compagni, per assecondare un bisogno personale diventato collettivo. La trasmissione di tradizioni culturali conduce verso la riscoperta dei valori, a volte abbandonati, o smarriti, o ancora indeboliti. Ridiamo loro valore, costruiamo la nostra memoria, andiamo a scovare le istituzioni, gli uffici, chi possiede gli archivi, troveremo tesori da collocare dove meritano di stare. Potremo ritrovarci increduli di fronte alla scoperta di un mondo non seppellito tra la polvere, ma ancora pulsante e vivo. E’ lì, è presente, ci parla del passato, di eventi dei quali non immaginavamo neppure l’esistenza, di un mondo pulsante, un fervore carico di cultura popolare dove dovranno trovare sempre più spazio la lettura e la scrittura. Un luogo per riflettere, per ricostruire la memoria, per ritrovare nelle carte testimonianze di tempi passati, per salvaguardare da un lato il ricordo, ma anche per riempire i vuoti e le pagine. Non stare a rimuginare sugli eventi, non fissarsi sui piccoli incidenti quotidiani, ma trovare lo spazio sconfinato del nostro passato per arricchire il futuro, per trarre dai tempi andati la forza per guardare avanti con coraggio, determinazione, forza.
Riscoprire la voglia di scrivere, rafforzarla creando legami e simpatie. Il mondo finisce per aprirsi alla memoria, la mente ritrova la piena attività, i ricordi affiorano in un lavoro senza eguali. Anche i più restii sono all’opera, anche quelli che non riuscivano ad aprirsi di fronte a un foglio bianco precipitano amorevolmente nella scrittura e nella lettura coinvolti in un gioco mai uguale, stimolato da storie che faranno compagnia, condurranno pensieri, riflessioni che guideranno ore, giornate, il proprio cammino. La creatività verrà alla luce laddove era assente, stimolerà a cogliere potenzialità rimaste a lungo dimenticate. I trucchi del mestiere giungeranno in soccorso per scrivere meglio, trovare la forma adatta, ciascuno la propria.
Ognuno spolvererà qualcosa, riporterà alla luce un ricordo, un momento bello. Una giornata da dimenticare potrà essere lo spunto per superare un dolore, un’avversità. Parlandone, lavorandoci sopra, riscopriremo il coraggio per andare avanti, per vedere con occhi disincantati una realtà riletta con l’aiuto del tempo che passa, in una condivisione che fa meno male, aiuta. La scrittura vissuta come viaggio dell’anima. La parola sarà il collante, il miele che unirà i rapporti. Sentiremo i problemi dell’altro come propri, proiettati in un mondo che è diventato anche il nostro mondo, un universo dove si è rinsaldato il contatto con noi stessi.
Lorena Fiorini