San Valentino e l’amore

Il 14 febbraio si celebra la festa di San Valentino, festa degli innamorati. Racconta la leggenda che San Valentino è diventato il protettore degli innamorati quando ha offerto una rosa a due fidanzati in difficoltà durante un litigio. I due fidanzati si riconciliarono e dopo qualche tempo si recarono dal santo per celebrare il matrimonio.
In realtà, la storia narra che, fino al V secolo dopo Cristo,  il 15 febbraio, venivano inaugurati, a Roma, i “Lupercali”, festività in onore del Dio Luperco, destinato a proteggere le greggi dall’assalto dei lupi. Fu Papa Gelasio I a diffondere il messaggio d’amore di San Valentino con una festa cristiana in sostituzione della festività pagana legata alla fertilità.
Oggi è un’occasione commerciale per vendere e di conseguenza acquistare doni da regalare all’amata o all’amato Non più un fiore di campo, non più bigliettini scherzosi, ma regali dispendiosi favoriti da allettanti pubblicità. Per le coppie c’è solo l’imbarazzo della scelta. C’è da sbizzarrirsi, da una cena per gustare cibi afrodisiaci, a week end d’amore, dai massaggi in un centro benessere, a un gioiello, dalla visita nei musei con un unico biglietto a una festa su un autobus storico, dai cioccolatini alle immersioni in bagni di latte, dai  messaggini sugli sms ai palloncini rossi a forma di cuore lasciati liberi nell’aria. Regali sempre più costosi, sempre più originali.
Una domanda viene da farsi: l’amore che fine ha fatto? Sembra il momento nel quale ognuno vuol fare di più, vuol stupire l’altro con messaggi ricchi di fantasia. Tutto sembra ridursi al dono, tutto sembra ricondursi nel creare meraviglia nell’altro per sbalordire, sorprendere, strabiliare. La festa oggi è tutta qui. Un’occasione per spendere soldi, per far felici i commercianti, liberi di disseminare cuori dappertutto, nelle pasticcerie, nei supermercati, nei negozi di biancheria intima, ovunque.
L’amore non è solo dono, non è solo regali costosi, è comprensione verso l’altro, non è strumentalizzazione di eventi per dimostrare la propria superiorità, è vedere l’altro come espansione del proprio piacere, è farsi trovare pronti a dare e ricevere, a dirigersi verso quella spinta che sentiamo premere dentro di noi. L’amore è un’esperienza di valore reciproco, è costruire il rapporto giorno dopo giorno per il proprio benessere e per quello dell’altro. E’ protezione, è arricchimento continuo.
Si fa strada un pensiero, e con il pensiero un invito alla riflessione. Ci accompagna lo  smarrimento per aver perduto il senso dell’arte suprema, quella di amare.