Premio A TAVOLA SULLA SPIAGGIA
La panzanella
di Lorena Fiorini
Non avrei immaginato di potermi divertire così tanto. A conclusione della “partita”, un premio da ritirare alla mitica Capannina e destinato ad un piatto, La panzanella, con il ritorno al passato, con la ricerca degli ingredienti, l’ospitalità affettuosa, a Forte dei Marmi, di Cristina e Vincenzo, i miei inseparabili cugini. Accanto a me c’è mio marito Aldo, compagno disponibile ai giochi e pronto a supportare l’inconveniente del momento.
Partiamo mercoledì 19 agosto. Con noi, in macchina, un ospite d’eccezione, nientepocodimenoché un maggiordomo, personaggio che evoca tempi passati che riportano alla nobiltà di mezzo mondo. Si, perché tutto il viaggio è intriso di ricordi, di racconti legati ai tanti personaggi d’alto rango con i quali è entrato in contatto. Ha lavorato con i Gonzalo e Alfonso di Borbone, Maria Callas, Chicchi Carminati, il barone Rodolfo Parisi. Conosce Brigitte Bardot, Marina e Vittorio Emanuele, Soraya, la principessa Fabiola, la regina Elisabetta, Lady Diana, Silvio Berlusconi solo per citarne alcuni. Insomma è entrato in contatto con tutto il bel mondo, Fernando Tavarella con il quale è simpatia a prima vista durante un viaggio non breve ma che diventa veloce e piacevole. Entrambi dobbiamo preparare un piatto e presentarlo di fronte ad un pubblico attento e raffinato, una quarantina di giurati che amano la tavola e disquisire di ricette, ingredienti, vini, presentazione di piatti, gusti.
Nella campagna della Versilia, appena arrivati, c’è ad accoglierci Andrea Cianferoni, un caro amico che, insieme ad una simpatica coppia, ci accoglie nel campo per recuperare i prodotti dell’orto, peraltro già prenotati. Abbiamo tutti gli ingredienti per ben figurare. Sono prodotti biologici, vengono dalla terra senza trattamento alcuno. D’altra parte la mia Panzanella nasce dalla memoria, rievoca tempi e ritmi passati, colori e sapori d’altri tempi, quella di una bambina che ha lasciato la campagna per vivere la vita convulsa della città, custodendo nel cuore quel mondo fatto di campi, prati, colline, foreste, di gente semplice e amante delle buone cose.
C’è spazio per rilassarsi al sole, per ritrovare gli affetti, per un bagno, per un pasto accompagnato da un bicchiere di vino e dai ricordi di persone che si vogliono bene. La serata è a Lerici, in un angolo dal quale la vista spazia fino a Porto Venere e dove si mangia pesce e beve vino.
Arriva il gran giorno, 20 agosto 2009. Recuperiamo le verdure e ci mettiamo al lavoro. La Panzanella dovrà essere preparata per quaranta persone, quelle che assaggeranno e daranno il giudizio finale e per un centinaio di ospiti alla cena, dove è prevista la presentazione del mio libro Smarrimento d’amore.
Una giornata non poco faticosa e nella quale si alterna la massaia e la scrittrice alle prese con l’esperienza in cucina e la dialettica di fronte a tante persone. Ho una serenità e una gioia nel cuore che mi fanno affrontare tutto come un grande gioco da assecondare. Il cesto è sistemato, tutti i pezzi sono finiti, come un puzzle prezioso, al loro posto. La platea attende con Gianni Mercatali, l’ideatore della manifestazione, Umberto Buratti, il Sindaco di Forte dei Marmi, Claudio Sottili, il presentatore, Beppe Bigazzi, il Presidente della Giuria, che ha giudicato, “con spietata severità i piatti realizzati dai concorrenti di questa 17^ edizione”.
Tutto è pronto, una doccia, il vestito bianco lungo, di lino, è indossato. Possiamo andare, il Bagno Roma Levante ci attende con gli altri concorrenti, la stampa, le televisioni, i giurati, gli accompagnatori, i curiosi. Mi piace il mio cesto, allegro, festoso, con i sapori del tempo che scorre, con il ritorno a nonne e zie, alla campagna Toscana che ho da sempre nel cuore.
E’ il mo turno. Sono sicura di me, sono fiera del mio passato, sempre più mi sento inserita in un mondo dove apparire non mi spaventa più, dove i miei luoghi hanno preso il sopravvento e mi accompagnano dovunque io vada. Con voce spedita racconto il mio piatto, gli ingredienti, i segreti per giungere fin lì. I complimenti sono per come mi sono presentata, per la “poesia” delle mie parole. Non manca un appunto sul pane che è stato usato. E’ ferragosto e trovarlo è stata un’impresa. Ma il gusto non ne risente. E’ veramente buona, sublime, come dice qualcuno, la mia Panzanella. Seguono le interviste.
La manifestazione, che si avvale del patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Forte dei Marmi, rispolvera la cucina di tempi andati attraverso l’inventiva dei protagonisti: da giornalisti a consulenti, da principesse a realizzatrici d’eventi, da conti a medici, da pittrici a globe trotter, da chi si occupa di disagio giovanile al mio amico Nando. Tutti molto partecipativi e gioiosi in un ambiente tutto da ricordare.
Il venerdì mi rilasso andando al mercatino prima, in spiaggia poi, leggo un po’, ma soprattutto mi lascio cullare dal sole, dalle onde, dagli affetti.
E’ ora di andare. La Capannina, con tutta la sua storia, attende con i concorrenti, premi, giornalisti, personalità, curiosi.
Qualcuno, passandomi accanto, mi sussurra, “Lei dovrebbe vincere il primo premio”. Si fa strada un desiderio: “Riportare un premio a casa”. Certo, se il pane non avesse dato qualche problema…
Arrivo un po’ trafelata, la manifestazione, condotta da Claudio Sottili, sta per iniziare. Trovo posto vicino agli amici e aspetto con un po’ di trepidazione.
Ma è il mio premio che aspetto. Eccolo: è il primo premio di categoria antipasti consistente in un soggiorno per due persone in uno dei 27 alberghi a scelta in Italia e il Premio Antinori per la Panzanella da abbinare al Mezzo Braccio IGT 2008 Tenuta Monteloro.
Sono emozionata, scattano le foto, le televisioni stanno riprendendo l’avvenimento, seguono abbracci e complimenti. Poi, tutti a tavola, un allegro, variegato buffet con ottimi vini, conclude la manifestazione. Ma non l’allegria che mi porto dietro nei giorni che verranno.
Concludo con il piatto che Quotidianoitalia.it ha pubblicato a giugno di quest’anno e che ha già deliziato molte riunioni conviviali:
PANZANELLA
Ingredienti per quattro persone
pane raffermo 4 etti
un cesto di lattuga
cipolla novella
basilico
un cetriolo
quattro ravanelli
pomodori non troppo maturi
sale q.b.
aceto q.b.
olio q.b.
Esecuzione
Il pane va bagnato nell’acqua, strizzato con cura, sbriciolato e condito con olio, sale ed aceto.
Si aggiungono le verdure tagliate a pezzi piccoli.
Si aggiusta di sale, olio ed aceto.