Orvieto, 22 ottobre 2011

Un pomeriggio all’insegna dei ricordi, la storia di una persona che illumina la storia grande.

 

Orvieto, 22 ottobre 2011Il coordinamento della serata è affidato, con professionalità ed efficienza, ad Alba Stella Maffei Paioletti che ha presentato gli ospiti, ha letto e commentato brani mentre una selezione di foto pubblicate nel libro facevano da cornice alla serata.

Dopo aver ascoltato le prime frasi dell’audiolibro, narrate dalla voce di Bruno Fiorini e dell’attore Gabriele Linari, la giornalista è passata all’introduzione del Sindaco di Orvieto, Antonio Concina, che ha salutato relatori e ospiti, ha collegato il 18 novembre, giorno di nascita di Bruno Fiorini, con la festa della Nunziatella, l’istituto di formazione militare fondato proprio il 18 novembre 1787.

 

E’ seguito il saluto alla Presidente della Fidapa di Orvieto, Maria Pia Romagnoli, agli ospiti Valentina Bisti del TG1 e Gianbattista Tagliani, Direttore Generale di Canale Tre.

Nuccio Fava, giornalista illustre, legato all’autrice Lorena Fiorini dal sentimento di appartenenza all’Azienda nella quale entrambi hanno lavorato, la Rai, si è soffermato su un libro con più piani di lettura. Uno, quello del racconto intimistico, quello del racconto fotografico, quello del racconto storico, nel quale i fatti, le vicende, le persone sono contestualizzate. La capacità di Bruno è quella di vivere i grandi eventi con semplicità, con la sua grande ricchezza familiare, una testimonianza preziosa per le persone che l’hanno conosciuto, un modello di vita piena, un libro che fa bene a tutti quelli che avranno la fortuna di conoscerlo. Un contributo alla storia di una persona che illumina la storia grande.

Un grazie particolarissimo è rivolto al Generale di C. d’Armata Rocco Panunzi, Comandante logistico dell’Esercito, che fortemente ha voluto essere qui con noi a testimoniare, “per rendere omaggio al soldato Bruno Fiorini”, nonostante una brutta caduta e l’intervento che ne è seguito solo qualche giorno fa. “La parola si mantiene”, fa eco il Generale Rocco Panunzi rammentando l’incidente che non gli ha impedito la presenza nella Sala del Governatore al Palazzo dei Sette di Orvieto. Ha letto il libro tre volte perché gli è piaciuto. Nel libro “Betty, sono Bruno” ha ritrovato la vita dello zio, del nonno, del padre, quelli di Bruno sono gli stessi valori, valori eterni dell’esistenza umana. “Dove la Patria chiama, Bruno va;  la Patria non muore, questa è la Patria, noi siamo la Patria”.Orvieto, 22 ottobre 2011

Il Commissario della Croce Rossa, Anna Petrangeli ha ricordato l’opera grande della Croce Rossa, il donare gratuitamente per il piacere di donare. Nei confronti del libro ha rammentato: “Più lo leggevo e più mi immedesimavo” ed ha espresso la sua gratitudine all’autrice per aver scritto il libro, per averla riportata al ritorno dei prigionieri dalla guerra, per non dimenticare.

Clemencia Cibelli Tagliani ha ricordato la nascita del titolo, “Betty, sono Bruno”, ma anche della visita negli uffici di Canale Tre-Verba Volant di un “giovanotto-seduttore” apparso con un ramo di orchidee, mentre lei e il suo staff si aspettavano un signore anziano da accogliere con tutte le premure del caso.

Silvio Manglaviti, Tenente Colonnello geografo-storico, ha parlato del viaggio incredibile di Bruno, di un libro che non si può leggere senza un atlante. Bruno è un viaggiatore suo malgrado, non si ferma mai. Il legame di Orvieto con Arezzo e in particolare con il Casentino, si ritrova nell’alleanza contro Firenze nella battaglia di Campaldino. Manglaviti ha ritrovato luoghi, li ha collegati al racconto, ha catturato l’interesse del pubblico numeroso invitandolo a un avventuroso viaggio durante la seconda guerra mondiale.

E’ la volta dell’autrice. Ringrazia tutti i presenti, ricorda i diciassette mesi di lavoro vissuti da lei e dal padre ricorrendo alla scrittura, allontanando la malattia che nel frattempo si era palesata. Hanno intervallato ricordi e ricerche storiche che hanno raggiunto le istituzioni, magicamente si sono aperte le porte, la parte sana dello Stato era lì disponibile, è venuta loro incontro generosa ad aprire gli archivi, a facilitare la ricerca, a donare un sorriso, a stringere una mano.

Alla domanda: “Betty, l’avete ritrovata?” l’autrice risponde che le ricerche della Croce Rossa continuano e che è sua intenzione recarsi in Scozia per ripercorrere le vicende del papà e, se ancora sarà possibile, abbracciare una donna che merita tutta l’attenzione e l’affetto per aver alleggerito un periodo particolarmente difficile della vita del papà. Sono seguiti brani del libro dai quali si evincono gli insegnamenti di Bruno, vere pillole di saggezza, un esempio, un dono grande della vita.

Orvieto, 22 ottobre 2011Stregati dall’atmosfera ricca d’arte e di storia che aleggia nel luogo, in questa straordinaria cornice è terminato, con tanti libri da autografare, un incontro, un viaggio a ritroso nella memoria per entrare nel racconto di un uomo che è anche la storia di una valle, di un secolo, il Novecento, una storia che può appartenere a ciascuno di noi. In effetti, la storia di Bruno Fiorini si inserisce nella storia di tante famiglie che alla fine degli anni cinquanta si sono spostate verso la città alla ricerca di un futuro migliore per i propri figli, per i propri nipoti.